Curare i dolori cervicali correggendo gli squilibri posturali del collo

Uno squilibrio posturale del collo può essere indagato correttamente con diverse modalità, per esempio valutando la componente muscolare, lo scorrimento delle fasce muscolari, la mobilizzazione delle vertebre cervicali e toraciche. I muscoli flessori craniocervicali (FCC) sono muscoli profondi e stabilizzatori che controllando l’estensione assiale (retrazione cervicale) comportano un lieve appiattimento della lordosi cervicale e della lordosi dorsale alta. Sono chiamati anche muscoli prevertebrali e si trovano sulla faccia anteriore delle vertebre cervicali e delle prime vertebre toraciche, essendo ricoperti in avanti dalla fascia cervicale profonda. Svolgono un ruolo importante nel mantenere il controllo posturale e la stabilità del collo (Harrison 2003). I muscoli flessori del collo (FC), sono invece muscoli fasici, superficiali e mobilizzatori e comprendono lo SCM e gli scaleni. Gli squilibri tra i gruppi muscolari FCC e FC creano delle alterazioni posturali sul piano sagittale.

Diversi studi hanno mostrato una grande variabilità per i test di resistenza in flessione cervicale sia all’interno dello studio che tra studi diversi con differenze che arrivano a superare il 100% (Parazza 2014). Inoltre sia i flessori che gli estensori cervicali sono meno forti nei pazienti con cervicalgia rispetto alle persone sane, esistendo però una grande variabilità interindividuale. Ad esempio, la percentuale di riduzione nella forza dei pazienti con cervicalgia rispetto alle persone sane è stata stabilita, a seconda degli studi, in una percentuale compresa tra il 18 e il 90% (Lindstroem 2012; Lindstrøm 2011; Chiu 2002; Ylinen 2004; Pearson 2004; Prushansky 2005).

È noto che i pazienti con dolori cervicali mostrano caratteristicamente un’anteposizione della testa che migliora attraverso gli esercizi attivi, come l’allenamento giornaliero dei muscoli FCC per 6 settimane (Falla 2007). Diversi altri studi (Szeto 2002; Chiu 2005; Wells 2009) confermano che l’esercizio dei FCC è efficace per alleviare il dolore al collo e correggerne la postura. Questi studi al tempo stesso dimostrano che l’esercizio terapeutico può effettivamente modificare i tensionamenti a livello di collo. Il dolore, per quanto non sia comunemente incluso tra gli fattori determinanti una postura, può essere un fattore rilevante. Alcuni Autori (Falla 2004) hanno dimostrato mediante imaging a risonanza magnetica che un dolore sperimentale indotto al muscolo trapezio superiore di destra riduce l’attivazione dei muscoli FCC durante l’esercizio della flessione craniocervicale e al tempo stesso aumenta l’attività dello SCM controlaterale al livello di C6-C7. Il muscolo SCM è risultato invece meno attivo rispetto ai muscoli lungo del collo e lungo del capo (che sono muscoli FCC) durante l’esercizio di flessione craniocervicale svolto senza dolore (Falla 2004; Cagnie 2011). Questi dati suggeriscono che gli squilibri muscolari del collo possono essere correlati a problematiche miofasciali del tratto cervicotoracico e che un corretto percorso di riabilitazione del collo comprenderà lo svolgimento di esercizi terapeutici specifici.

Riferimenti bibliografici

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  • Wells R. (2009), “Why have we not solved the MSD problem?”, Work, Vol 34, pag 117-121.